Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

domenica 18 maggio 2014

Ecce ancilla Domini



I quattro Vangeli e gli Atti degli Apostoli ci parlano di Maria, la madre del Signore Gesù Figlio di Dio. Lei 

appartiene alla “storia della salvezza” con un percorso di vita semplice e straordinario nello stesso tempo. 


Maria di Nazaret non faceva parte di quel gruppo di donne che, assieme agli apostoli, seguiva Gesù e di 

cui ci parla il Vangelo di Luca. Dopo aver vissuto circa 30 anni con Gesù a Nazaret, ogni tanto assieme ad 

altri familiari, cercò di avvicinarlo durante i suoi viaggi di predicazione lungo la Palestina. Infine “non 

senza un disegno divino” (LG 88) fu presente nei giorni del supremo sacrificio del Figlio. 

Quindi la Sacra Scrittura ci dice che la vicinanza di Maria al Signore Gesù fu prolungata, lungo tutta la 

presenza terrena del nostro Redentore. Poche sue parole sono però giunte a noi, si parla di lei più che sia 

lei a parlare, ma tutto quello che riguarda Maria, che è stato raccolto per noi dagli Autori ispirati da Dio, è 

sufficiente per lasciarci un patrimonio ricco di insegnamenti, di ammirazione verso questa Donna della 

quale ci sono accenni profetici anche nel primo e nell’ultimo libro della Bibbia (Genesi e Apocalisse) e che 

ora la fede ci presenta come “Madre della Chiesa”. Noi la invochiamo: “Santa Maria, Madre di Dio, prega 

per noi peccatori…”. 

Nel Vangelo secondo Luca i primi sentimenti attribuiti a Maria sono di turbamento e timore, che però non 

sono da intendere nel senso di paura, ma di stupore e trepidazione di fronte al fatto eccezionale che la 

riguardava. 

Come è possibile?... c’è fede e ragione nel dialogo di Maria con l’angelo dell’annunciazione. 

Eccomi, sono la serva del Signore… 

Nella pagina evangelica successiva c’è l’incontro di due donne e di due generazioni: Maria ed Elisabetta. 

Questo dialogo inizia con il saluto di Maria, e già il tono della sua voce doveva essere comunicativo di 

gioia. I teologi ” dicono: “E’ un incontro nel gesto e nella parola che 

esprime la sovrabbondanza del cuore, la gratitudine e la gratuità. Maria si sente capita a fondo, sente che 

il suo segreto, che non aveva osato dire a nessuno e che non sapeva come esprimere senza timore di 

essere tacciata di follia, è stato capito, accolto, stimato, apprezzato. La tenerezza di questo incontro è 

figura di un comunicare umano e riuscito.” . 

L’anima mia magnifica il Signore… 

Questo canto di lode della Vergine merita di essere presentato in forma più ampia in altra meditazione. E’ 

un capolavoro, la sintesi di vari cantici dell’Antico Testamento. 

Figlio perché ci hai fatto questo?... 

Sono le parole di Maria a Gesù adolescente, nell’angoscia del suo 

“smarrimento” nel tempio di Gerusalemme. 

Non hanno più vino… 

Fate quello che vi dirà… 

Sono le ultime parole che la Bibbia ci riferisce riguardo a Maria! Lei 

stava partecipando ad una festa di nozze a Cana di Galilea. C’erano 

anche Gesù e gli apostoli… 

Poi c’è silenzio nei Vangeli, un silenzio che però diventa 

profondamente significativo ricordando la frase di Luca 2,51 “Sua 

madre serbava tutte queste cose nel suo cuore”.

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